Il futuro dell’acqua: confronto e visione condivisa sulla gestione del servizio idrico in Abruzzo

Data:
3 Novembre 2025

Il futuro dell’acqua: confronto e visione condivisa sulla gestione del servizio idrico in Abruzzo

L’Abruzzo è oggi al centro di un’importante trasformazione del Servizio Idrico Integrato volta a garantire una gestione più efficiente, sostenibile e omogenea della risorsa acqua. Il progetto di riforma attualmente in discussione in Regione, che vede l’ERSI Abruzzo come principale interlocutore, intende superare la storica frammentazione del sistema regionale attualmente caratterizzato da sei gestori distinti per passare ad un modello che favorisca investimenti significativi, infrastrutture moderne, riduzione delle perdite e qualità del servizio su tutto il territorio.
In particolare, la proposta di legge presentata in Regione tende a definire due sub-ambiti gestionali regionali, accorpando funzioni e responsabilità per creare dimensioni operative più adeguate alle sfide attuali (digitalizzazione, cambiamenti climatici, efficienza energetica).
Si tratta di un percorso strategico, che punta a realizzare un assetto stabile e condiviso grazie al quale la governance dell’acqua venga progettata con un orizzonte di lungo-termine, valorizzando la collaborazione tra enti istituzionali, territori, gestori, tecnici e cittadini.

Proprio per affrontare questo tema lunedì 27 ottobre 2025, presso l’Abbazia di Santo Spirito al Morrone di Sulmona, si è tenuto il convegno “Il futuro dell’acqua – Confronto istituzionale sulla gestione del servizio idrico integrato in Abruzzo”, promosso dall’ ERSI Abruzzo.
La prima sessione del convegno ha visto la presentazione delle principali motivazioni per cui è necessaria questa riforma, sia da un punto di vista legale che strategico. Si è fatto il punto sulla vigente gestione del servizio idrico, sulle attuali criticità e su quali sono i possibili futuri scenari, con la partecipazione dei vertici istituzionali regionali.

A seguire, durante la seconda sessione si sono approfonditi gli ambiti tecnici e operativi, i relatori hanno analizzato le sfide e le opportunità che accompagnano la riforma del Servizio Idrico Integrato, restituendo un quadro articolato e prospettico del futuro della gestione dell’acqua in Abruzzo. Al centro degli interventi è emersa la necessità di rendere il sistema più efficiente e sostenibile, intervenendo sulle infrastrutture e sulla riduzione delle perdite idriche, ancora elevate in alcune aree della regione. Una gestione più moderna – è stato sottolineato – richiede investimenti mirati, capacità di pianificazione e un approccio coordinato che consenta di garantire ai cittadini un servizio omogeneo su tutto il territorio.

Altro tema condiviso da tutti i relatori è stato quello della governance unitaria. La pluralità di gestori che oggi caratterizza il sistema abruzzese rappresenta infatti un limite alla programmazione e all’efficienza complessiva. Da qui l’importanza del nuovo modello proposto, che prevede la costituzione di due sub-ambiti gestionali per favorire sinergie operative, economie di scala e una visione strategica comune. La riforma, come ricordato anche dai rappresentanti regionali, intende così rispondere a esigenze di modernizzazione, trasparenza e sostenibilità economica.

Ampio spazio è stato poi dedicato al tema della sostenibilità ambientale e alla capacità del sistema idrico di adattarsi ai cambiamenti climatici. I relatori hanno posto l’accento sulla necessità di tutelare la risorsa acqua come bene pubblico, necessario e limitato, sottolineando l’urgenza di politiche di risparmio idrico, riuso e monitoraggio costante della rete. In quest’ottica, la digitalizzazione e l’adozione di tecnologie di controllo evoluto rappresentano strumenti fondamentali per migliorare la gestione, ridurre i costi e garantire una maggiore qualità del servizio.

Il successo di questa riforma dipenderà dalla partecipazione attiva di tutti gli attori che l’Ersi intende coinvolgere: enti istituzionali, comuni, gestori, stakeholders, tecnici e cittadini dovranno essere parte integrante di un percorso condiviso, capace di trasformare la governance dell’acqua in un modello realmente partecipato e orientato al bene comune.

Ultimo aggiornamento

3 Novembre 2025, 16:36